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Egon Schiele: l’artista mistico

Iniziamo a soddisfare alcune vostre richieste e parliamo di Egon Schiele.

Schiele è nato in un paesino dal nome impronunciabile della Bassa Austria il 12 giugno 1890. Pupillo del già analizzato Gustav Klimt, è noto come uno dei maggiori artisti figurativi del primo Novecento, ma anche come esponente del primo espressionismo viennese (insieme a un altro artista di cui prima o poi vi parlerò anche se mi inquieta, Oskar Kokoschka).

Autoritratto con alchechengi – 1912

La sua arte si basa essenzialmente su l’intensità espressiva, l’introspezione psicologica e la comunicazione del disagio interiore, prediligendo, come soggetti, uomini e donne che posano nudi.
Sebbene muoia all’età di soli 28 anni, il corpus delle sue opere conta numerosi pezzi, fra cui circa 340 dipinti, poco meno di tre mila fra acquerelli e disegni.

Ragazza con le calze verdi – 1917

Vita e carriera

Dopo aver perso il padre, passa sotto la custodia dello zio che – riconoscendone il talento – lo fa iscrivere all’Accademia di Belle Arti di Vienna.
Come già detto, divenne pupillo del celeberrimo Klimt, che aiuterà il giovane artista procurandogli le modelle da ritrarre e anche contatti con il fervente ambiente artistico viennese.

Sarà grazie a questi contatti che nel 1908 (a soli 18 anni) espone in una personale alcune delle sue opere: questo sarà un trampolino di lancio, da quel momento in poi Schiele divenne conosciuto e stimato non solo in Austria, ma anche in molti altri paesi d’Europa. Il suo stile pittorico provocatorio e in contrasto con la morale predominante gli procurò però anche molta ostilità. In questi anni si lega sentimentalmente alla modella Wally Neuzil.

Egon Schiele, Gli amanti (o “L’abbraccio), 1917

Nel 1912 Schiele fu arrestato per aver sedotto e rapito una minorenne, aggiungendo all’accusa anche l’esposizione di materiale pornografico a minori. Dopo aver trascorso 21 giorni in carcere, alla fine fu giudicato colpevole solo dell’ultima imputazione e liberato. Ma, a scopo dimostrativo, venne pubblicamente bruciato uno dei suoi disegni.

Nel 1914 sposerà la modella Edith Harms, che diventerà da quel momento l’unica musa ispiratrice. La prima guerra mondiale era già in pieno svolgimento, e tre giorni dopo il matrimonio gli fu ordinato di presentarsi per il servizio militare attivo. Fu incaricato di sorvegliare e scortare i prigionieri russi, che iniziò a usare come soggetti per la sua arte.

Egon Schiele, Edith, La moglie dell’artista, 1917

Nel 1918, poco dopo aver esposto alla II mostra della Secessione, Egon ed Edith si ammalarono di febbre spagnola che il 28 ottobre uccise sua moglie, al sesto mese di gravidanza e tre giorni dopo, il 31 ottobre, anche Egon Schiele.

“Nessuna opera d’arte erotica è una porcheria, quand’è artisticamente rilevante, diventa una porcheria solo tramite l’osservatore, se costui è un porco”.

Egon Schiele

Stile

L’artista è dunque promotore di un nuovo modo di fare arte, con inquadrature inediti di nudi espliciti. Attraverso una distorsione delle figure in cui sensualità ed erotismo si uniscono all’immagine della morte e della malattia, le sue opere danno sfogo ai dubbi esistenziali dell’artista, che così facendo si trasformano in domande poste allo spettatore. Il corpo femminile, soggetto prediletto dall’artista insieme agli autoritratti, è rappresentato in modo asciutto, crudele ed estremamente sensuale. Nelle sue opere rappresenta in qualche modo l’anima tormentata di un’epoca di violenti fermenti.

Noemi Spasari