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Il dramma satiresco e la commedia greca

Dopo aver parlato della tragedia e della struttura del teatro nell’Antica Grecia, arriviamo al dramma satiresco e alla commedia.

Durante le feste in cui venivano rappresentate le tragedie, ogni poeta presentava una tetralogia, ovvero tre tragedie e un dramma satiresco.

Di cosa si tratta? Di un componimento comico-grottesco caratterizzato dalla presenza sia di eroi sia di satiri, ovvero creature mitologiche semiferine (metà animali).

Era una parodia della tragedia e dei temi eroici elevanti, bello denso di volgarità e riferimenti sessuali espliciti. Aveva un fine ben preciso, infatti, quello di allentare la tensione dopo la visione delle tre tragedie.

È fondamentale nel dramma satiresco la connessione fra la realtà bestiale e la sfera ideale e perfetta degli dèi: i satiri del mito erano uomini-capri seguaci di Dioniso, con coda, orecchie e corna ferine.

Quello che possiamo supporre è che le danze dei satiri fossero eseguite con movimenti scomposti, rapidi e a scatti, tutto incluso in una cornice grottesca.

La commedia era l’altra tipologia drammatica rappresentata ai festival teatrali in Grecia. Quella che viene definita “commedia antica” è generalmente caratterizzata da intrecci originali, ambientazioni fantastiche e un intento satirico e, purtroppo, ad oggi ci sono pervenute solo quelle di Aristofane.

Era ispirata da fatti politici e culturali contemporanei, non aveva un numero fisso o limitato di personaggi e si potevano anche riscontrare riferimenti a personaggi della società del tempo.

Ad esempio, nelle Nuvole troviamo Socrate che vive in un cesto sospeso in aria e nella Lisistrata vengono condannate le guerre del Peloponneso.

Aristofane nelle sue commedie usa un linguaggio ricco di allusioni e senza mezzi termini, specchio di una società un po’ in decadenza.

Nel IV secolo a.c. la commedia subirà un mutamento, si svilupperà infatti una “commedia nuova” ed esponente di questa novità sarà Menandro (almeno solo di lui abbiamo testimonianza).

La differenza sta nella ricerca di temi più quotidiani abbandonando lo stile fantastico e immaginativo, molto più realistico. Le commedie di Menandro concentrano l’attenzione dello spettatore su un intreccio più elaborato, con fraintendimenti ed equivoci, abbiamo anche una nota romantica del sentimento amoroso, non più legato unicamente alla sfera sessuale.

Viene così abbandonata l’oscenità e la scurrilità, lasciando spazio a una satira più soft e mai lesiva della dignità dei personaggi.

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