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La legge del sognatore, un percorso onirico fra Pennac e Fellini

Ho appena finito di leggere “La legge del sognatore” di Daniel Pennac e ho una voglia innata di iniziare a scrivere i miei sogni.

Il libro è stato pubblicato in Italia da Feltrinelli nel gennaio di quest’anno nefasto (2020) e già dalla copertina di Marco Ventura abbiamo la vetrina del racconto onirico che ci aspetta.
In questo caso sì, giudichiamo il libro dalla copertina! La notate quella figura col megafono in mano e la sciarpa rossa?

Pennac è un autore che amo, ha una scrittura leggera e i suoi libri volano in alto come i sogni che ispira.
E di sogni si parla proprio in questo libro.

La storia inizia con Daniel (lo scrittore) che a 10 anni è in vacanza con i suoi genitori e l’amico Louis; sopra il suo capezzale a mo’ di quadro sacro è stato appeso il disegno di un sogno di Fellini, un regalo del regista quando la madre lavorava a Cinecittà. Da qui iniziano una serie di sogni, misti a realtà, misti ad invenzione… non è mai esistito alcun amico di nome Louis e la madre non ha mai lavorato a Cinecittà.

Il racconto è sviluppato in un sogno insieme allo scrittore stesso, dentro un altro sogno, insieme a un altro sogno e un altro ancora.
Vengono narrati alcuni episodi reali o meno della vita dello scrittore che si rivelano nel libro in diversi sogni, il tutto legato all’amore per Fellini e per il mondo onirico.

Alcuni potranno pensare, ma cosa c’entra Federico Fellini con il mondo dei sogni? Il grande regista italiano era un gran sognatore e ha sempre dato un grande valore ai suoi sogni arrivando anche a redigere un diario su cui appena sveglio disegnava ciò che aveva sognato, scrivendone accanto una sorta di spiegazione. Questa sua consuetudine ha infatti dato vita a Il Libro dei sogni.

In realtà è proprio un film di Fellini a scatenare tutto il libro, difatti finito in coma durante la visione di Amarcord (1973) si immerge in quel susseguirsi di sogni uniti uno all’altro (sì, sullo stile di Inception).

E sarà poi a Fellini che dedicherà uno spettacolo al Piccolo di Milano in cui era stato chiesto agli spettatori di portare uno strumento musicale, finito poi a Parco Sempione con musicisti e spettatori che suonavano insieme ricreando un po’ la scena finale di 8 e 1/2. Spettacolo mai realizzato, se non nel suo sogno.

La legge del sognatore è il libro perfetto per un pomeriggio d’autunno, perfetto nel suo equilibrio fra onirico e reale, tenendo sempre alta l’attenzione del lettore nel tentativo di capire cosa stia succedendo.
L’escamotage del sogno, che l’autore stesso sconsiglia ai suoi lettori è il leitmotive che fa andare avanti la narrazione.

Circa 150 pagine che volano senza neanche accorgersene e che ti fan venir voglia di scrivere i tuoi sogni e a me anche di andare a rivedere 8 e 1/2.

Foto mie
©Noemi Spasari, 2020