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La Smorfia napoletana: sogni tradotti in numeri

Napoli non è una città, è un mondo. Un mondo che ha dato i natali a grandi artisti, che ha sviluppato tradizioni che si son poi diffuse (come quella del presepe), un mondo ricco di cibo, di passioni e di storia.
E fra queste tradizioni e innovazioni partenopee annoveriamo quella della Smorfia.

Che cos’è la Smorfia?
La Smorfia è una sorta di enciclopedia dei sogni che viene usata per tradurre questi in numeri da giocare al lotto. Non esiste un’unica Smorfia, ma quella napoletana è la più famosa: in ogni smorfia un vocabolo, un evento, una persona o un oggetto è trasformato in uno o più numeri, attraverso una traduzione anche abbastanza precisa che prevede un numero diverso a seconda del contesto.

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L’origine della smorfia è popolare e inizialmente veniva tramandata oralmente, in seguito venne trascritta su carta; non sono poche le edizioni della smorfia che utilizzano le figure, apposite per gli analfabeti, affiancate ai numeri.
La smorfia è, come dicevamo, tradizionalmente legata alla città di Napoli e al gioco del lotto. È spesso stata fonte di ispirazione anche per il cinema, diventando talvolta protagonista di dialoghi e sketch ideati e proposti soprattutto da attori napoletani, ma anche di modi di dire comuni come la frase “la paura fa 90”?

Da dove deriva?
L’origine del termine “smorfia” non è certa, ma la spiegazione che più frequentemente viene data è che sia legata al nome di Morfeo, il dio dei sogni nell’antica Grecia, in quanto è uso tradurre in numeri da giocare la descrizione di un sogno.
Altre teorie vedono invece un collegamento fra l’origine della Smorfia e la tradizione cabalistica ebraica, secondo la quale nella Bibbia non esiste parola, lettera o segno che non abbia qualche significato nascosto correlato.
Altre teorie ancora affidano l’origine della tradizione già in epoca greca, quando Artemidoro da Daldi pensò di affidare ai sogni i messaggi dall’aldilà.
Altri ancora ipotizzano che l’usanza di associare numeri a eventi risalga addirittura al matematico e filosofo greco Pitagora
L’espressione “smorfia napoletana” sta inoltre ad indicare i numeri del gioco della tombola, che fonda le sue regole sulla buona sorte: è al fato, sempre centrale all’interno della cultura napoletana, che viene affidato l’esito della partita.

Alcuni numeri e significati
Il numero 1 è l’Italia, in alcune versioni molto antiche era in realtà Napoli, nelle versioni moderne ogni città d’Italia ha il proprio numero, così come ogni figura ha il suo numero che cambia in base al contesto, come dicevamo.

Il primo numero legato a una figura della religione è l’8, la Madonna, e sembrerebbe essere abbinata a questo numero proprio in coincidenza con la festa della Madonna Immacolata che cade l’otto di dicembre.

da nuovasocietà.it

Il primo riferimento alimentare è associato ai fagioli, numero 10, o più generalmente ai legumi (ceci, lenticchie, piselli, fave). I fagioli sono un piatto della tradizione culinaria mediterranea, alimento sostitutivo della carne e volgarmente chiamati “carne dei poveri”. Ricordiamo anche che il numero 10 è stato attribuito a Diego Armando Maradona.

Il 17 è ovviamente la Sfortuna. La sfortuna, la disgrazia, la iella, il cattivo presagio, tutto è racchiuso nel funesto numero 17 ,se poi nel calendario lo si abbina al venerdì è da ritenersi un vero e proprio flagello. A Napoli malocchio e scaramanzia sono cose serissime!
Abbiamo poi ‘O ssango (18), ‘A resata (19), seguiti poi da due numeri molto importanti il 25 e il 28.

Per il numero 25 l’associazione è abbastanza ovvia: Natale, la ricorrenza cardine della religione cattolica e della cultura religiosa italiana. Il significato del Natale nei sogni è fortemente connesso alle emozioni che questo giorno di festa porta ad ognuno di noi, emozioni fortemente legate alla famiglia. Il Natale nei sogni mette in contatto il sognatore con i propri sentimenti, con i suoi desideri in una sorta di proiezione di quanto si desidera in maniera più o meno consapevole. Per me Natale è casa, famiglia, cibo.

Il numero 28 è un numero particolare e magico, tendenzialmente indicato per il seno. 28 sono i giorni del ciclo lunare e si sa che non esiste nulla di più mistico del fenomeno lunare.
Come dicevo, alcuni sono entrati nel linguaggio comune, perlomeno nelle regioni del Sud Italia; un esempio ne è il 33 – “Ll’anne ‘e Cristo”, gli anni di Cristo.

Un altro numero molto importante è il 42, ‘O ccafè – il caffè! Se siete stati a Napoli (in caso contrario vi consiglio di recuperare), conoscerete sicuramente l’odore tipico che inonda le strade della città, un misto fra pane, dolci, frittura e ovviamente caffè. Napoli ha una forte cultura e passione per tutto ciò che ruota attorno al caffè; esiste una caffettiera detta appunto napoletana (chi conosce De Filippo lo saprà bene) e dura fino ai giorni nostri la tradizione del “caffè sospeso”, ossia un caffè già pagato per chi non se lo può permettere.

da cooltura.com

Un codice al passo con i tempi
Come abbiamo già detto, di “smorfie” ne esistono di diverse versioni nel nostro Paese, la partenopea è senza dubbio la più diffusa anche grazie ai personaggi che ne hanno parlato.
Con il passare del tempo nuovi elementi hanno trovato spazio nella raccolta, rendendo la Smorfia sempre più aggiornata: un codice preciso e al passo con i tempi, che varia anche a seconda delle situazioni.

 

 

@Noemi Spasari, 2020