Dopo aver parlato di Bianca Bianchi, continuiamo il nostro percorso di approfondimento sulle Madri Costituenti. Oggi è il turno di Nilde Iotti.
Come già detto, l’Assemblea Costituente era l’organo legislativo elettivo preposto alla stesura di una Costituzione per la Repubblica. Questo organo diede vita alla Costituzione della Repubblica Italiana. Era formata da 556 membri. 21 di questi erano donne.
Qualche informazione biografica
Nilde Iotti, all’anagrafe Leonilde Iotti (1920 – 1999), è stata la prima donna nella storia dell’Italia repubblicana a ricoprire la terza carica dello Stato, la presidenza della Camera dei deputati. incarico che detenne per quasi 13 anni durante tre legislature, dal 20 giugno 1979 al 22 aprile 1992, che rappresenta il più lungo mandato come presidente della Camera dall’istituzione della Repubblica.
Figlia di Egidio Iotti, ferroviere socialista, e Alberta Vezzani, cresce tra Reggio Emilia e Cavriago dove è costretta a rifugiarsi durante la guerra. Visse gli anni dell’adolescenza in un contesto di forti difficoltà economiche ed ebbe modo di studiare grazie a borse di studio. Ebbe modo così anche di iscriversi all’Università Cattolica di Milano. Si laurea in Lettere nell’ottobre 1942 e inizia a insegnare in un istituto tecnico di Reggio Emilia.
attivismo
Fortemente attiva durante la lotta di resistenza, arriva a dirigere il Gruppo di difesa della donna. Dopo il 25 aprile del 1945, è alla guida anche dell’Unione Donne Italiane.
Quel determinante 2 giugno 1946 è eletta all’Assemblea costituente dove fa anche parte della Commissione dei Settantacinque, nella sottocommissione per i diritti civili, politici ed economici.
Ma non finisce qui: il 18 aprile 1948 è eletta alla Camera dei deputati dove sarà sempre riconfermata in tutte le successive legislature. Per non farsi mancare nulla, nel 1956 entra nel comitato centrale del Partito comunista e nel 1962 nella Direzione nazionale.
Diritto di famiglia e divorzio
Quel che contraddistingue la figura di Nilde Iotti nella storia è l’impegno su alcuni temi come il nuovo diritto di famiglia e l’introduzione del divorzio. Non solo, nel 1971 promosse anche la mozione per la revisione del Concordato tra Stato e Chiesa cattolica. Nilde Iotti è stata una donna forte, coraggiosa e tenace che ha fatto delle scelte a volte anche in controtendenza con il suo stesso partito. È eletta vicepresidente della Camera nel 1972 e nella VII legislatura (1976-79) è presidente della Commissione Affari costituzionali. Arriva anche al ruolo di deputato al Parlamento europeo. Una serie di conquiste politiche e sociali infinite segnano la sua carriera. Arriva anche ad essere eletta vicepresidente del Consiglio d’Europa.
femminista no, ma…
Non fu mai una femminista, ma lottò sempre con coraggio per la parità, per l’emancipazione della donna, per la costruzione di un’immagine del rapporto di coppia.
«Io stessa – non ve lo nascondo – vivo quasi in modo emblematico questo momento, avvertendo in esso un significato profondo, che supera la mia persona e investe milioni di donne che attraverso lotte faticose, pazienti e tenaci si sono aperte la strada verso la loro emancipazione»
Nilde Iotti, Discorso di insediamento alla Presidenza della Camera
Rinunciò a tutti gli incarichi il 18 novembre 1999 a causa di gravi problemi di salute. Nilde Iotti morì pochi giorni dopo le sue dimissioni, il 4 dicembre 1999, per arresto cardiaco, alla clinica Villa Luana di Poli, presso Roma.