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Pelle d’uomo, una graphic novel che unisce due mondi

Avete presente il colpo di fulmine? Ecco per me Pelle d’uomo è stato un colpo di fulmine. L’ho amato ancora prima di averlo letto.

Non so perché, ma mi chiamava a sé. Alla fine l’ho comprato e non ho resistito. Mi ha anche tirato fuori da un blocco del lettore causato da letture “obbligate”. E niente, l’ho amato, avevo preso un segnalibro che non ho mai usato, letto tutto d’un fiato in qualche ora di riposo.

Faccio un passo indietro e vi dico di cosa sto parlando. Pelle d’uomo è una graphic novel scritta da Hubert e Zanzim, pubblicata in Italia nel 2021 da Bao.

Vorrei raccontarvi la storia, la meraviglia di racconto che ho vissuto, ma non voglio rovinarvi nulla, ma invece ve lo consiglio di cuore.

Un racconto che oggi più che mai ci potrebbe aiutare a capire quante ingiustizie e quanti anacronismi ancora viviamo.

Vi do giusto qualche informazione: la storia è ambientato in Italia durante il Rinascimento, e la protagonista è una giovane nobildonna di nome Bianca, promessa in sposa ad uno sconosciuto, Giovanni. Bianca decide di utilizzare uno strano manufatto che le donne della sua famiglia si tramandano da generazioni per poter conosce quest’uomo di cui non sapeva assolutamente nulla, ma con cui avrebbe dovuto passare il resto della sua vita. E questo manufatto cos’è? si tratta di una pelle d’uomo da indossare, così da essere scambiata per un giovane ragazzo di nome Lorenzo. Sotto mentite spoglie, Bianca esplora il mondo degli uomini, ma non solo, mette in comunicazione questi due mondi – il maschile e il femminile – così diversi fra loro, ma così vicini.

La storia è in realtà priva di componente “magica”, ma quanto mai realistica e coraggiosa.

Dico solo, viva Lorenzo e viva Bianca.

Noemi Spasari