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Un’estate da scavo: la vera vita di Indiana Jones

Quando si parla di archeologi la prima immagine che viene in mente è sicuramente Idiana Jones con cappello e frusta che picchia i nazisti e salva oggetti preziosi! E da vera archeologa devo ammettere la mia debolezza per la saga interpretata da Harrison Ford.

Indiana Jones

Ebbene la realtà non è esattamente così! Ci sono sicuramente avventure, ma la vita da scavo è un po’ diversa da quella di Indy!

Da archeologa specializzata nell’Asia sud-occidentale, lavoro spesso in scavi in Turchia. Le campagne di scavo sono lunghe, si parla di 2 mesi (8 settimane!) di scavo. In questo periodo si forma una sorta di bolla con i colleghi. Si vive 24h/24h con le stesse persone con cui si lavora in poco più di 100mq! A volte la situazione diventa insostenibile, dopo varie missioni ho capito che la 5° settimana è la più dura, è quella dove vuoi uccidere tutti e non sopporti più nessuno, faresti di tutto per stare da sola anche mezz’ora, ma passato lo scoglio è tutta in discesa!

Ovviamente ogni scavo ha i suoi ritmi. Lavorando in Turchia, dove le temperature a luglio toccano i 37/38 gradi Celsius bisogna iniziare a scavare molto presto, intorno alle 5.30 del mattino.  Questo significa che la sveglia è alle 4.30, per avere il tempo di fare colazione e svegliarsi per bene prima di andare sullo scavo.

Per fortuna, iniziando così presto, abbiamo una seconda colazione intorno alle 8.30 e una pausa intorno alle 11, per finire di scavare verso le 13.30.

Sullo scavo

A questo punto si ritorna a casa ma il lavoro della giornata non è finito. C’è la documentazione di scavo da rivedere e completare e da classificare i reperti. Il lavoro riprende verso le 16 e finisce per le 19.30. Poi tutti a cena e a rilassarsi fino a che non si crolla dal sonno!

Uno dei vantaggi di questo sistema è che le case scavo hanno cuochi locali e quindi si ha la possibilità di assaggiare la cucina tipica del posto in cui si vive.

Altre volte si è invitati a casa degli operai per colazione, oppure si può assaggiare il pane appena cotto e una limonata rinfrescante che un vicino o un operaio porta sullo scavo.

Fotografando i reperti

Le settimane sono scandite da questi orari, ma non mancano dei giorni liberi e delle mini-vacanze per esplorare le città e le regioni vicine.

Io e delle mie amiche abbiamo spesso noleggiato una macchina per visitare città e siti archeologici turchi.

Queste gite hanno dato vita a numerose avventure: una volta non avevamo Google Maps o internet e abbiamo dovuto chiedere aiuto ai locali: facile! Dopo 5 semafori, gira a destra!

Perse in una cava mentre cercavamo un sito archeologico

Altre volte google ci ha fatto prendere stradine secondarie, facendoci perdere in campagne e piccolissimi villaggi, altre volte ci ha fatto finire in vicoli strettissimi!

Durante i giorni liberi si organizzano spesso delle piccole feste, con musica e balli e grigliate! Sono dei momenti molto belli, che aiutano a stringere amicizie che dureranno nel tempo.

Insomma la vita da archeologo in missione non è paragonabile a quella di Indiana Jones e i Predatori dell’Arca Perduta. Se qualcuno dovesse chiedermi delle parole che associo ai mesi di scavo, mi vengono in mente sonno e caldo, ma anche emozione e felicità per quando si trovano nuove strutture e per quando la terra fa riemergere scorci di vita passata e azioni di gente ormai dimenticata da millenni. Credo sia quest’ultimo aspetto che mi fa emozionare di più: la possibilità di dar voce a persone dimenticate, riscoprire attimi di vita scomparsi e capire aspetti e comportamenti di società antiche che possono aiutarci a. comprendere meglio il futuro che ci aspetta! 

Il team (gli amici) di scavo

Mia Montesanto

2 Risposte a “Un’estate da scavo: la vera vita di Indiana Jones”

  1. …come fare l’insegnante non vuol dire essere il prof. Keating. Il cinema ha questo potere di entusiasmarci, attirarci e poi sbatterci contro la vita vera

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