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Jane Eyre, un classico fra i classici

Iniziando a leggere questo romanzo ho avuto un po’ la sensazione di trovarmi in un mondo dickensiano, poi per fortuna il timbro è cambiato!

Di cosa parla questo grande classico? È la storia di una ragazza speciale, nata orfana e che alla fine avrà il suo riscatto.

Ci son delle cose che mi hanno affascinata in questa storia, altre che mi hanno convinta un po’ meno.

Come molti romanzi dell’epoca il fulcro della storia sta sull’amore reso complicato dalla differenza sociale dei due innamorati, con colpi di scena, alti e bassi e finali strappalacrime.

Il romanzo è un classico fra i classici, ma non fra i miei preferiti. Senza dubbio è palese come le Bronte per l’ennesima volta si dimostrino avanti con i tempi e anticipatrici di un futuro lontano.

Purtroppo, non riesco a non immedesimarmi in un’opera e a confrontarla alla realtà attuale, mi chiedo quindi come una personalità così forte e fuori dal comune come quella di Jane Eyre riuscisse a sopportare gli sbalzi d’umore di Mr. Rochester. Ogni storia è figlia del suo tempo, ma com’è possibile che non si ribellasse? Com’è possibile che dopo averlo visto vestito da zingara (dai, eh) non gli avesse buttato una caraffa di tè bollente in testa e non fosse scappata prima?

È assurdo pensare anche come alcune cose che al giorno d’oggi sarebbero assolutamente impensabili all’epoca erano di quotidiana amministrazione, come richiudere una moglie pazza in una stanza nascosta (in realtà questo è molto attuale, purtroppo le malattie mentali sono ancora filtrate da ignoranza e pregiudizi).

È ovvio che la mentalità dell’epoca era diversa rispetto alla nostra, ma ciò non toglie che possa risultare spiacevole alla lettura e all’immedesimazione.