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Borgo sud di Donatella di Pietrantonio

Ogni tanto prendo delle decisioni nella vita e non so neanche perché. Al momento ho deciso di leggere tutti e dodici i libri candidati al Premio Strega 2021, good luck!

Ho iniziato questa sfida con Borgo sud di Donatella di Pietrantonio, per scoprire dopo essere il seguito del suo romanzo successo L’arminuta.

Comunque sia parliamo un po’ di questo libro iniziando a dire che ho amato ogni pagina.

«C’era qualcosa in me che chiamava gli abbandoni». È intorno a questa frase che gira tutto il libro, un racconto che esplora i rapporti familiari, che come spesso accade, sono oscillanti.

Il romanzo è strutturato come un’altalena di ricordi che passano dal passato al presente e a poco a poco ci fanno assaggiare piccoli pezzi di storia, che solo alla fine si uniranno.

Pagina dopo pagina il lettore riesce a ricostruire gli avvenimenti di queste due sorelle che hanno affrontato la vita in solitudine, con una fragilità d’animo che le ha esposte alle intemperie del mondo. Entrambe hanno trovato rifugio in amori devastanti, amori totalizzanti e destinati a stravolgere intere esistenze.

Le due sorelle vivono il loro rapporto in un arco sinusoidale di alti e bassi, vicine, ma mai davvero lontane; si avvicinano e si respingono, ma non si distaccano realmente, legate dalla volontà di staccarsi da un passato doloroso.

Il tutto è raccontato con uno stile di scrittura totalmente coinvolgente ed evocativo. Come fotografie dentro un album non organizzato cronologicamente, così ci appaiono i momenti cruciali della vita di queste due sorelle, attraverso salti temporali che la scrittrice padroneggia con grande sapienza.

Una tensione emotiva dalla prima all’ultima pagina.

Un bel tributo alla Terra della Di Pietrantonio, un inno all’Abruzzo che anche chi, come me, non fa parte di quel mondo riesce ad assaporarne sapori, rumori e tradizioni.

Adesso son curiosa di leggere gli altri libri di questa scrittrice che mi ha così affascinata.

Noemi Spasari